In una delle nostre chiese, costruita come una cattedrale, dalle colonne altissime, prestava servizio una signora simpatica, di bassa statura. Tutti la conoscevano, la vedevano andare su e giù per la chiesa, e nessuno trovava da ridire.

Un giorno passò di là, bighellonando, un uomo, non solo robusto, ma della altezza tipica dei giocatori di pallacanestro. Sarà stato alto due metri. Si fermò al tavolo dei souvenir dove lei si trovava di solito, e le disse: “Immagino che lei speri che in Paradiso siano tutti bassi, perché, se no, che Paradiso sarebbe? Già qui, immagino …”. E lasciò la frase in sospeso, con una smorfia significativa.

Lei lo considerò sorridendo, come faceva sempre.“Caro signore – rispose –, lei si ricorda del caso di Zaccheo, che era così basso che dovette salire su un albero? E ha mai pensato al fatto che si dice che la porta del Paradiso sia molto stretta? Magari, sarà anche piuttosto bassa … Io, così come sono, non credo avrò difficoltà ad entrare. Lei, piuttosto, dovrebbe preoccuparsi, oltre il resto, di non sbattere la testa …”. (Racconto tratto da I minimi 2)