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Questioni sul fine vita. Il parere di 12 esperti

Vengono raccolte in questa pubblicazione le risposte di alcuni esperti a domande su questioni connesse con la legge 219/2017 sulle DAT.

Le risposte, pervenuteci nei primi mesi del 2019, avrebbero dovuto essere pubblicate sulla Rivista Studia Bioethica del Pontificio Ateneo Maria Regina Apostolorum, ma per svariate ragioni ciò non è avvenuto e nel dicembre scorso ci è stato comunicata la sospensione (temporanea) della Rivista.

Nel frattempo sono intervenuti elementi nuovi: la sentenza 242/2019 della Corte costituzionale che ha parzialmente aperto sul suicidio assistito; l’istituzione del registro nazionale sulle DAT e, recentemente, la proposta di referendum abrogativo del reato di omicidio del consenziente (eutanasia), dichiarato inammissibile dalla Corte costituzionale.

In particolare la non punibilità del concorso al suicidio assistito a determinate condizioni (che si configura come un concorso a una forma di eutanasia), solleva molte perplessità dal punto di vista etico. Il dramma della sofferenza va certamente affrontato con tutte le possibilità che offre la medicina moderna, particolarmente attraverso le cure palliative, ma il fine di ogni intervento deve rimanere il sollievo e l’aiuto alla persona e non la cessazione della sua vita.

Quanto poi alla partecipazione del medico che può essere richiesta, è interessante rilevare come la stessa Corte costituzionale abbia riconosciuto la possibilità che egli possa rifiutarsi in base alla sua coscienza, riconoscendosi in questo modo il diritto di obiezione in casi del genere.

Un altro elemento di novità è rappresentato dal registro nazionale delle DAT, previsto come strumento di esplicitazione delle proprie volontà circa le cure sanitarie. Va ribadito comunque che le DAT non hanno carattere di obbligatorietà e, perché possano valere giuridicamente, vanno redatte in forma idonea.

Un terzo elemento è la recente proposta di referendum sull’eutanasia, dichiarata inammissibile dalla Corte costituzionale.

La materia del “fine vita” continua ad essere un tema scottante nella società che ci proponiamo di seguire.

Riteniamo opportuno fare conoscere con questa modalità le risposte di alcuni esperti ai quesiti formulati a suo tempo e non ancora pubblicati.

Fiorenzo Facchini, curatore della pubblicazione